Cesare Scoccimarro nasce il 9 dicembre 1897 a Udine da una modesta famiglia di commercianti.
Intraprende i corsi di Architettura presso la Regia Accademia di Belle Arti a Venezia, ma nel 1916 è costretto a interrompere gli studi perché richiamato alle armi. Alla fine della guerra riprende gli studi per diplomarsi nel 1921. Nello stesso anno emigra in Romania e vi lavora fino al 1924, quando rientra in Italia.
Si ferma a Udine fino al 1931, dove lavora come architetto e arredatore di interni, all’inizio attraverso lo stile déco per poi passare a quello razionalista (soprattutto durante l’attività milanese).
In molti degli edifici dei suoi progetti non si è limitato a definirne anche la mobilia, ma anche i soprammobili e le decorazioni, creando ambienti omogenei con una forte interazione tra architettura e spazi interni.
Nel 1927 sostituisce Giuseppe Barazzutti come direttore artistico della produzione del mobilificio Fantoni, per fornire forme nuove e più vicine alle correnti moderne. All'inizio, probabilmente per motivi della committenza, riprese lo stile rustico per poi rivisitare con nuovo spirito di semplificazione le forme tradizionali, approdando a una convinta adesione al gusto déco. Tra i vari lavori effettuati partecipa assieme ad altri due architetti friulani, Ermes Midena e Pietro Zanini, alla V triennale di Milano, nel 1933, con la "Casa dell'aviatore", ottenendo grande successo.
Dal 1931 si trasferisce definitivamente a Milano, dove continua a lavorare sia come architetto che come arredatore.
Nel 1942 viene richiamato alle armi e dopo l’8 settembre partecipa al movimento clandestino della Resistenza.
Dopo la Seconda guerra mondiale riprende regolarmente il suo lavoro e viene eletto candidato indipendente nella lista del P.C.I. al consiglio comunale di Milano.
Muore a Roma nel 1953 dopo che vi si era trasferito per motivi di salute.
Ultima Modifica: 31/12/2015