L’agevolazione "prima casa" spetta a chi svolge la propria attività lavorativa nel Comune ove è ubicata l’abitazione oggetto di acquisto anche se, nel contratto di compravendita, l’agevolazione sia stata richiesta dall’acquirente esprimendo l’impegno (poi non adempiuto) di trasferire entro 18 mesi la propria residenza in quel Comune.
È quanto deciso dalla Corte di cassazione nella sentenza n.26740 del 29 novembre.
La legge (nota II-bis all’articolo 1, Tariffa Parte Prima, allegata al Dpr 131/1986) riconosce l’agevolazione "prima casa" al ricorrere di una serie di presupposti tra i quali:
- il fatto che l’acquirente compri un’abitazione nel Comune in cui lavora;
- il fatto che l’acquirente dichiari, nel contratto di acquisto, di voler trasferire entro 18 mesi la propria residenza in questo Comune. (... segue)
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Ultima Modifica: 30/11/2013