Adeguare le rendite catastali alla realtà del mercato, abbandonando i criteri di stima attualmente utilizzati, che sono obsoleti da decenni; realizzare una rappresentazione catastale caratterizzata da equità, eliminando cioè quelle inefficienze di valutazione che oggi conducono a trattare in mode eguale situazioni diverse e, viceversa, a creare diseguaglianze tra situazioni eguali; coinvolgere i comuni nel procedimento catastale, anche al fine di facilitare l’individuazione e il corretto classamento dei terreni edificabili accatastati come agricoli, degli immobili abusivi nonché degli immobili non censiti o che sono accatastati non rispettando la loro reale consistenza di fatto, la loro effettiva destinazione d’uso o la categoria catastale attribuita.
Sono queste la finalità della riforma del catasto di cui per anni e anni si è parlato e per la quale sembra finalmente giunta l’ora (anche se non sarà un percorso breve, in quanto le operazioni occorrenti necessiteranno oggettivamente di un lavoro non semplice). (... segue)
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Ultima Modifica: 12/03/2014