Non influisce sulla decorrenza del termine di prescrizione per l'accettazione dell'eredità, di cui all'art. 480 c.c., la sopravvenienza di beni nell'asse ereditario: tale circostanza, pur potendo incidere sull'interesse concreto del chiamato a subentrare nella posizione giuridica del defunto, non esclude la giuridica possibilità di accettare l'eredità, stante il carattere universale del fenomeno successorio, che comprende non solo i rapporti attivi, ma anche quelli passivi facenti capo al ''de cuius'', e rende, pertanto, irrilevante, ai fini dell'applicabilità del comma II della detta norma, la mera ignoranza circa l'effettiva consistenza dell'asse relitto.
L'ha deciso La Cassazione nella sentenza n. 4695 del 23 febbraio 2017.
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