La riforma della normativa relativa al riconoscimento dei figli naturali porta con sé inevitabili ricadute sotto il profilo del diritto ereditario.
La novità più rilevante è senz’altro quella relativa al cosiddetto "diritto di commutazione", che era probabilmente la principale discriminazione nel trattamento successorio tra figli legittimi e figli naturali: ai sensi dell’articolo 537, comma2, del Codice civile, i figli legittimi infatti potevano «soddisfare in denaro o in beni immobili ereditari la porzione spettante ai figli naturali che non vi si oppongano. Nel caso di opposizione decide il giudice valutate le circostanze personali e patrimoniali».
Ebbene, la norma in questione viene ora abrogata, in quanto, scomparendo la categoria dei figli naturali ed essendo questi equiparati in tutto e per tutto ai figli legittimi, anche il diritto di commutazione deve cessare di avere cittadinanza nel nostro ordinamento.
In altri termini, i figli nati al di fuori del matrimonio del soggetto defunto non saranno più liquidabili da quelli nati nel matrimonio: tutti costoro partecipano inderogabilmente alla comunione ereditaria, senza che quelli nati al di fuori del matrimonio possano subire l’opzione di estromissione attribuita a quelli nati nel matrimonio. (... segue)
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Ultima Modifica: 13/07/2013