L’apertura di una successione (e cioè il decesso di una persona fisica) provoca il sorgere dell’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione, vale a dire l’obbligo di registrare all’Agenzia delle Entrate la modulistica con la quale si dichiarano al fisco i soggetti beneficiari della successione, la consistenza del patrimonio oggetto di successione e del suo valore imponibile, ai fini di applicarvi i tributi di cui la legge richiede il pagamento in caso di trasmissione a causa di morte: e cioè l’imposta di successione nonché, se nella massa ereditaria vi siano beni immobili, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale.
Dal 1° gennaio 2019 scatterà l’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione in via esclusivamente telematica: lo ha stabilito il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 28 dicembre 2017 (prot. n. 305134), con il quale è stato approvato anche la relativa modulistica in formato digitale. Si dovrà trattare comunque di successione apertesi dal 3 ottobre 2006 in avanti, in quanto, per quelle aperte in precedenza, si dovrà continuare a utilizzare il modulo cartaceo (il cosiddetto “modello 4”, e cioè quello approvato con dm 10 gennaio 1992). Sempre con modello cartaceo si continueranno a registrare le dichiarazioni di successioni integrative, sostitutive o modificative di tutte quelle dichiarazioni di successione che siano state registrate con il modello 4.
Per tutto il 2018, in alternativa alla presentazione del modello cartacea, si può far ricorso alla spedizione della dichiarazione di successione in via telematica, ma:
- fino al 14 marzo 2018 si dovrà usare il modello informatico approvato con il Provvedimento del Direttore delle Entrate del 15 giugno 2017;
- dal 15 marzo 2018 al 31 dicembre 2018 si potrà usare, in alternativa al modello approvato nel giugno scorso, quello approvato con il predetto Provvedimento prot. n. 305134.
Quest’ultimo Provvedimento contiene anche le istruzioni per la compilazione del nuovo modello informatico, distribuite in due fascicoli di complessive 85 pagine, le quali, a causa della loro numerosità e del fatto di essere graficamente impostate con un rigaggio assai fitto, assomigliano più a un manuale dell’imposta di successione che a un vademecum per districarsi nei numerosissimi campi in cui sono suddivisi i 17 quadri (da EA a ES) i quali compongono le 19 pagine di cui consta il modello in questione. Una complicazione probabilmente inevitabile stanti le innumerevoli sfaccettature normative di cui si deve tener conto per fronteggiare le infinite situazioni concrete che una successione ereditaria può presentare.
Per presentare la dichiarazione la legge concede un anno di tempo dalla data di apertura della successione, e cioè dal giorno del decesso. Vi sono però alcuni casi particolari: ad esempio, nel caso di accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario, il termine annuale decorre dal giorno in cui scade il termine per redigere l’inventario; in caso di rinuncia all’eredità, il termine decorre dal giorno in cui il chiamato ulteriore viene a conoscenza della rinuncia. Quest’ultima regola vale anche nel caso in cui si verifichino eventi che mutino la devoluzione ereditaria: ad esempio, la scoperta di un testamento di cui non si conosceva l’esistenza.
La dichiarazione di successione non deve però essere presentata se ricorrono entrambe le seguenti condizioni: l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto e l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100mila euro e non comprende beni immobili.
Ultima Modifica: 03/03/2018