L’impresa familiare, nonostante il suo ruolo residuale nel panorama delle norme che disciplinano l’esercizio delle attività economiche, è un modello tanto diffuso quanto problematico da gestire sul piano operativo, in quanto la sua impostazione mediante un modello “collaborativo” (e non con un modello “associativo” come la società) genera un complesso di rapporti di debito/credito (tra imprenditore e familiari) di complessa valutazione.
Le complicazioni si presentano sia nella fase di ordinaria routine dell’impresa, sia, soprattutto, nelle fasi “straordinarie”: si pensi alle fattispecie di fuoriuscita del collaboratore dall’impresa, di cessazione dell’impresa, di circolazione dell’azienda per effetto di cessioni e conferimenti in cui, oltre a valutare l’impatto impositivo dell’eventuale trasferimento dei beni, occorre considerare come trattare fiscalmente il diritto del familiare e l’eventuale liquidazione del medesimo, nel rapporto con l’imprenditore.
Un tentativo di offrire un quadro di chiarezza a questo insieme di tematiche è offerto dallo Studio n. 227-2015T del Consiglio Nazionale del Notariato, nel quale si prende, tra l’altro, in esame il tema della cessione a titolo oneroso dell’azienda condotta in regime di impresa familiare e del relativo realizzo di plusvalenze. (... segue)
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Ultima Modifica: 07/04/2016