A “cavallo” tra il testamento pubblico e il testamento olografo sta il testamento “segreto”: si tratta di un foglio scritto (indifferentemente a mano o a macchina) dal testatore, che può essere consegnato al notaio anche chiuso in una busta.
Nel momento in cui il testatore consegna al notaio il suo testamento segreto (o la busta nel quale esso è contenuto), il notaio redige, in presenza di due testimoni, un atto nel quale si documenta il fatto della consegna di questo plico.
A differenza dal testamento olografo, è dunque consentita la redazione del testamento segreto anche non in forma necessariamente autografa (si pensi al caso di un testatore che abbia difficoltà a scrivere); inoltre, se consegnato chiuso in una busta, il contenuto di questo testamento non è conosciuto nemmeno dal notaio e dai testimoni, i quali, in tal caso, conoscono quindi solo il fatto che una data persona fisica ha consegnato al notaio un plico dichiarando che esso reca il proprio testamento.
La consegna formale del testamento al notaio ne garantisce inoltre una conservazione imparziale nel tempo e quindi evita che il plico possa essere smarrito o cadere in mani “non amiche”, come sarebbe per un testamento che il testatore tenesse in casa tra le proprie carte personali.
Ultima Modifica: 01/11/2011