Il contratto di affidamento di incarico professionale, finora mai disciplinato dalla legge, interamente rimesso alla volontà delle parti contraenti e, quindi, rimasto in un ambito di atipicità, ha invece trovato una sia pur limitata sua disciplina nella nuova legge sui lavoratori autonomi (legge 22 maggio 2017, n. 81): esso viene infatti preso in considerazione da questa normativa sotto il profilo delle clausole vessatorie che potrebbe contenere.
Si tratta di una disciplina assai rilevante perché, in precedenza, il Codice del consumo (Dlgs 206/2005), disciplinando i rapporti tra “consumatore” e “professionista” (definendo quest’ultimo come «la persona fisica o giuridica che agisce nell’esercizio della propria attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale») metteva il professionista in una posizione antagonistica rispetto al consumatore, conferendo a quest’ultimo un consistente apparato normativo di protezione.
La nuova legge osserva, invece, la condizione di debolezza in cui il lavoratore autonomo può venirsi a trovare: si pensi al committente che attribuisce a un professionista un consistente numero di incarichi e la “pressione” che da questa situazione può derivare al professionista in termini di “concessioni” al committente. (... segue)
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Ultima Modifica: 02/05/2018