La Cassazione si è occupata per la prima volta, nel dicembre scorso, del “patto di famiglia”, vale a dire del contratto con il quale il titolare di un’azienda (o di una quota di partecipazione al capitale di una società) trasferisce l’azienda (o la quota di partecipazione) a beneficio di un suo discendente. A loro volta, i fratelli e le sorelle di detto beneficiario e il coniuge dell’imprenditore vengono “compensati” con attribuzioni (ad esempio: la corresponsione di somme di denaro; la proprietà di beni immobili) che vengono con essi concordate per essere satisfattive dei loro rispettivi interessi, affinchè essi prestino il loro consenso alla stipula del patto di famiglia. (... segue)
Leggi l'intero articolo cliccando, a fianco, nella Documentazione Correlata
Ultima Modifica: 14/05/2019