04/07/2006
E’ a tutti noto che, a fini di (illecito) risparmio fiscale, spesso negli atti di compravendita si dichiara un prezzo inferiore a quello effettivamente pattuito (le imposte infatti si calcolano applicando una data percentuale al prezzo dichiarato). Fermo restando che se il fisco si accorge del “nero” vengono comunque applicate pesanti sanzioni pecuniarie, per stabilire comunque quanto dichiarare nel rogito si fa spesso riferimento al “valore catastale” e cioè al valore che si ottiene moltipl