Innovando radicalmente rispetto al sistema previgente (ove la raccolta del capitale di debito mediante emissione di titoli era vietata), incardinato su un netto distacco tra la società a responsabilità limitata e il mercato (e quindi sulla "condanna" della società a responsabilità limitata al credito bancario con la conseguenza di poter fare affidamento quasi esclusivamente sulle risorse dei propri soci), la riforma del diritto societario del 2003 cerca invece di agevolare la ricerca e l'ottenimento di finanziamenti da parte della società a responsabilità limitata consentendole di «emettere titoli di debito» (art. 2483 c.c., d'ora innanzi "Tdd"), e cioè di ricorrere alla tecnica cartolare per permettere la liquidazione del credito, incorporato nei Tdd, nel mercato secondario dei titoli che, in tal modo, si potrebbe originare; il tutto in ossequio al criterio direttivo di cui all'art. 3, 2° co., lett. g), l. n. 366/2001, secondo cui il legislatore delegato avrebbe dovuto «disciplinare condizioni e limiti per l'emissione e il collocamento di titoli di debito presso operatori qualificati, prevedendo il divieto di appello diretto al pubblico risparmio, restando esclusa in ogni caso la sollecitazione all'investimento in quote di capitale». (... segue)
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Ultima Modifica: 01/10/2015