Il diritto all’indennizzo promesso dal venditore all’acquirente di azioni o quote in caso di sopravvenienze passive, di perdite o di danni in capo alla società ceduta si prescrive nell’ordinario termine decennale e non nel termine annuale disposto per la mancanza di qualità della cosa venduta dall’articolo 1495 del Codice civile.
È quanto la Cassazione ha deciso nella sentenza n. 16963 del 24 luglio 2014.
Nel caso all’esame dei giudicidi di legittimità, un venditore di azioni aveva promesso un indennizzo in caso di formazione, nella società ceduta, di sopravvenienze passive eventualmente derivanti in futuro dalla avvenuta violazione di norme contributive e tributarie nonché da un risarcimento danni che da essa fosse stato dovuto.
Queste sopravvenienze si erano poi verificate, ma il giudice di merito aveva ritenuto prescritta l’azione del compratore inquadrando le sopravvenienze come «mancanza di qualità» della cosa venduta e quindi ritenendo il relativo risarcimento soggetto alla prescrizione breve di cui all’articolo 1495 del Codice civile. (... segue)
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Ultima Modifica: 25/07/2014