Non c’è dubbio che, osservando nel suo complesso la normativa concernente l’esercizio in forma associata dell’attività professionale, il quadro non appaia confortante: manca un disegno unitario e la regolamentazione delle varie casistiche ipotizzabili è assolutamente varia e spesso incoerente.
Alla base di questa Babele stanno evidentemente alcune contraddizioni e la indubbia specificità di alcune professioni, che non tollerano soci di diversa estrazione.
La tabella che pubblichiamo in questa pagina fornisce un’immagine plastica ed esaustiva di questa scombinata situazione normativa: essa va letta con l’avvertenza che in essa sono riassunti i dati oggettivi che si desumono esplicitamente dalla normativa, senza avervi introdotto alcuna interpretazione o alcun riempimento, anche se sarebbe scontato (come, ad esempio, sarebbe se si fosse indicato il numero minimo di soci occorrente nelle varie tipologie societarie, il quale evidentemente dipende - di regola - dal diritto societario generale e non dal diritto particolare delle società professionali). (... segue)
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Ultima Modifica: 23/07/2014