La nuova normativa sul “dopo di noi”, al di là dei risvolti prettamente umani, ha anche il pregio di codificare nel nostro sistema il cosiddetto “contratto di affidamento fiduciario”, una figura di recente elaborazione dottrinale la quale, con la legge in questione, trova un indispensabile ancoraggio non tanto circa la sua liceità (che era fuori discussione) quanto in relazione ai suoi effetti e, quindi, in ordine alla sua concreta praticabilità.
Si tratta un contratto con il quale uno o più soggetti (gli affidanti) convengono con un altro soggetto (detto affidatario) un “programma” per effetto del quale determinati beni (che vengono intestati all’affidatario) sono indicati come destinati, in esito a tale programma, a favore di uno o più beneficiari. Insomma una “specie” di trust che non ricorre al diritto anglosassone per legittimarsi, ma che trova finalmente punti di riferimento nel nostro sistema giuridico. (... segue)
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Ultima Modifica: 08/06/2017