Sono diventate attive in Italia le nuove procedure di risoluzione e di gestione delle crisi bancarie e degli intermediari finanziari “targate” Ue; e, in particolare, il bail-in. I due decreti legislativi - il 180/2015 e il 181/2015 - con i quali viene recepita la direttiva 2014/59/Ue («Brrd», Bank recovery and resolution directive) sono infatti stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale 267 del 16 novembre, sanando così anche la procedura d’infrazione avviata dalla Commissione europa il 28 gennaio 2015.
La normativa, assai complessa, vede come prima novità qualificante l’introduzione del meccanismo del bail-in e cioè quello sulla cui base nelle situazioni di crisi bancaria non interverrà più lo Stato, in quanto dovranno farsi carico delle perdite delle banche:
- gli azionisti, in prima battuta;
- a seguire, i detentori di obbligazioni subordinate (strumenti additional tier 1 e tier 2) e senior;
- in ultima battuta, i correntisti con liquidità superiore ai 100mila euro sul conto corrente. Fuori dal rischio bail-in ci sono invece i correntisti fino a 100mila euro, i possessori di covered bond e i debiti verso dipendenti, fisco, enti previdenziali e fornitori. (... segue)
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Ultima Modifica: 07/06/2016