Ciascun parlamentare, deputato o senatore che sia, ha a disposizione alcuni strumenti attraverso i quali può controllare e vigilare sull’attività espletata dal Governo. Tali strumenti sono le interrogazioni e le interpellanze.
Le interrogazioni sono atti ispettivi di carattere politico consistenti nella domanda che i parlamentari possono rivolgere in forma scritta al Governo o ad un Ministro su una determinata questione giuridica. Si chiede, in particolare, al Governo o al Ministro se sia o meno a conoscenza di quel fatto, se quel fatto sia vero o falso e quali iniziative e posizioni intenda adottare al riguardo.
Alle interrogazioni di regola viene data risposta orale e di solito in Commissione.
Le interpellanze sono sempre atti ispettivi consistenti in una domanda rivolta per iscritto da un parlamentare al Governo o ad un Ministro al fine di conoscere i motivi o gli intendimenti della condotta politica rispetto ad una determinata questione. Di solito le interpellanze vengono utilizzate per verificare il comportamento del Governo, cioè per mettere in discussione il suo operato o per far sì che la maggioranza prenda una posizione rispetto a determinati fatti.
A differenza delle interrogazioni le interpellanze vengono sempre illustrate da chi la presenta e successivamente discusse in Assemblea.