Le Camere hanno a disposizione anche altri strumenti per controllare e vigilare sull’operato del Governo: le mozioni e le risoluzioni.
Le risoluzioni sono il tipico strumento di esercizio della funzione di indirizzo. Esse possono essere utilizzate anche dal singolo parlamentare per formulare, in relazione ad un determinato problema, una direttiva di comportamento rivolta al Governo.
Gli strumenti di controllo più importanti di cui dispongono le Camere sono comunque le mozioni di fiducia e di sfiducia, con le quali il Parlamento decide sulla permanenza in carica del Governo.
La mozione di fiducia è una dichiarazione di giudizio con la quale il Parlamento dà inizio al rapporto di fiducia con il Governo sulla base di espresse motivazioni e ragioni legate al programma presentato dal Governo entrante.
Con la mozione di sfiducia, invece, si pone fine al rapporto di fiducia tra il Governo e la sua maggioranza parlamentare. Tale mozione rappresenta lo strumento con il quale il Parlamento sanziona il comportamento del Governo difforme rispetto agli impegni programmatici presi e su cui era stata concessa la fiducia.
La mozione di sfiducia deve essere presentata da almeno 1/10 dei membri di una Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione. Anche questa deve essere motivata e, se approvata, obbliga il Governo a presentare le dimissioni.