La norma di interpretazione autentica, che perciò riconosce la retroattività del nuovo articolo 20 della legge di registro (secondo cui l’interpretazione degli atti solo è limitata ai loro effetti giuridici senza rilevanza degli elementi extra-testuali), non è contraria alla Costituzione per ragioni di irragionevolezza.
È quanto deciso dalla Corte costituzionale nella sentenza 39/2021 del 16 marzo 2021.
Questa decisione fa il paio con la sentenza della Consulta 158/2020, con cui venne rigettata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 20 del Dpr 131/1986 (il Testo unico dell’imposta di registro, Tur) quale risultante a seguito delle modifiche recate dall’articolo 1, comma 87 della legge 205/2017 (come interpretato autenticamente dall’articolo 1, comma 1084, legge 145/2018). (... segue)
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Ultima Modifica: 26/10/2022