Si intende confutare la tesi dominante secondo la quale il voto di astensione volontaria sarebbe da considerare come un voto negativo e si intende proporre una lettura delle norme di cui all’art. 2368, comma 2, c.c., e all’art. 2369, commi 3-7, c.c., nel senso che quando esse riferiscono il calcolo del quorum deliberativo al capitale sociale (caso per caso: una data quota del capitale della società oppure una data quota del capitale presente in assemblea), tale riferimento debba essere inteso, anche in caso di voto di astensione volontaria, alla differenza che si ottiene sottraendo la quota di partecipazione al capitale sociale di titolarità del socio che volontariamente si astiene dall’aliquota di capitale prescritta dalla legge come quorum deliberativo. (... segue)
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Ultima Modifica: 08/04/2021