Gli operatori sono soliti distinguere anzitutto tra trust liberale, finalizzato ad esigenze personali o familiari del disponente, e trust commerciale, vale a dire il trust utilizzabile per risolvere problematiche imprenditoriali.
Per trust revocabile si intende il trust che il disponente può far cessare a sua discrezione: questo trust non è riconosciuto dal fisco in quanto si tratta in pratica di un semplice mandato ad amministrare (e quindi per questa ragione che occorre evitare di costruire un trust con clausole dalle quali, direttamente o indirettamente, se ne possa desumere la revocabilità).
Si parla di trust "di scopo" quando ci si riferisce a un trust senza beneficiari perchè funzionale al perseguimento di un determinato fine (si pensi a un trust istituito per garantire il deposito del prezzo di una compravendita).
Quanto al trust "con beneficiario", si può trattare di "beneficiari del reddito", cui sono destinate le utilità dei beni del trust, oppure di "beneficiari del patrimonio" o "beneficiari finali", e cioè dei beni che verranno devoluti al termine del trust.
Se l’individuazione dei beneficiari è effettuata dal disponente nell’atto istitutivo si parla di fixed trust, mentre, nel trust discrezionale il disponente si riserva la facoltà di nominare i beneficiari in un momento successivo oppure egli ne rimette la nomina al trustee o al protector.
Ultima Modifica: 11/12/2010