Il trust e le società quotate
Un importante conferma dell’utilità del trust per finalità di passaggio generazionale aziendale si è avuta quando la Consob (nella comunicazione n. Dem/10055200 del 16 giugno 2010) ha fatto conoscere il caso di un trustee (titolare del capitale sociale di una società proprietaria, a sua volta, della maggioranza di una società quotata, la Amplifon) che intendeva cessare il trust intestando il capitale della controllante per la nuda proprietà al figlio del disponente e per l’usufrutto al coniuge.
La Consob ha ritenuto che, stante il carattere "familiare" di questa trasmissione di partecipazioni, non ci fossero i presupposti per il lancio di un Opa.
Soluzione identica è stata adottata da Consob (comunicazione n. Dem/10082474 del 7 ottobre 2010) con riferimento al passaggio generazionale tra Leonardo Del Vecchio e i suoi sei figli con riguardo alla quotata Luxottica.
In questo caso, le partecipazioni della società lussemburghese controllante la quotata italiana sono state intestate non a un trust ma a una stichting, e cioè a una fondazione di diritto olandese.
Però lo schema utilizzato è del tutto identico a quello del trust e quindi da questo caso e dal caso Amplifon si è tratta la definitiva conferma che, con meno alchimie e costi assai minori, si può validamente raggiungere mediante il trust il risultato di realizzare un efficiente trasmissione tra familiari del patrimonio aziendale, grande o piccolo che sia.
Ultima Modifica: 19/12/2010