Se l’Agenzia delle Entrate intende contestare in Cassazione la qualificazione giuridica di un contratto quale risultante da una sentenza di Commissione tributaria, deve dimostrare la violazione, da parte del giudice di merito, delle norme recanti i criteri in base ai quali un contratto deve essere interpretato (vale a dire, gli articoli 1362 e seguenti del Codice civile) e non può limitarsi a proporre una diversa interpretazione.
È quanto ribadisce la Cassazione nell’ordinanza 22988/2021, ove viene riaffermato che il sindacato del giudice di legittimità non può concernere il risultato interpretativo cui il giudice di merito giunge, ma deve appuntarsi unicamente sul rispetto, da parte del giudice del merito, dei canoni di ermeneutica contrattuale stabiliti dal legislatore.
Nella fattispecie concreta, l’Agenzia aveva tentato di riformulare, in termini di «contratto costitutivo del diritto di superficie», un contratto presentato alla registrazione come «contratto di locazione» (per effetto del quale l’affittuario aveva ottenuto il diritto di costruire un impianto fotovoltaico). (... segue)
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Ultima Modifica: 09/10/2023